Jurassic Park - tra spettacolarità e novità.

 

 

Articolo di Lorenzo Gonnelli

Salve a tutti cari amici cinefili. Voglio inaugurare questo blog di HAL 9000 - il portale del cinema, esordendo con un articolo riguardante un film cult per eccellenza. Uno tra i film più citati, in molte occasioni nella serie tv "I Griffin" e in una curiosa sequenza iniziale di "Godzilla" del 2014.Un vero e proprio blockbuster. Trattiamo di Jurassic Park. Tutti almeno una volta lo abbiamo visto e ci ricordiamo delle scene che rimarranno impresse nella storia del cinema di Spielberg. L'inconfondibile colonna sonora di John Williams, l'arrivo dell'elicottero su Isla Nublar, il famigerato T- rex che si divora Donald Gennaro seduto sulla tazza del water, l'agguato dei velociraptor a Lex e Tim nella cucina, e per concludere il colpo di scena finale: il Tirannosauro che "salva" i superstiti dai velociraptor all'interno del centro visitatori. Questo film dovrò trattarlo con i guanti bianchi, perchè ci sono affezionato e posso considerarlo come uno dei tanti film che mi hanno "cresciuto". Quindi, mi addentro nel vivo della vicenda, per spiegarvi dal mio punto di vista questo cult del cinema contemporaneo, appartenente alla cosiddetta terza Hollywood. Per chi conosce Spielberg, sa in partenza che molto spesso (come in questo film) punta molto sulla spettacolarità degli effetti speciali. I veri protagonisti sono animali estinti 65 milini di anni fa, e qui li strumentalizza (giustamente) come elementi portanti della vicenda, utilizzando in modo eccezionale il Tirannosauro che nel finale lo possiamo decretare come il "deus ex machina" della situazione. Un po' improbabile, per quanto concerne una visione realistica, che questo grosso bestione entri quatto quatto, all'interno di un edificio senza fare il minimo rumore. Lo stesso, possiamo dirlo per la scena in cui (giustificati per essere animali intelligenti più dei delfini e delle balene) i velociraptor aprono la porta della cucina, come se fossero dotati di una mano con cinque dita simile a quella umana. Questi possiamo definirli, "errori voluti" dal regista, per aumentare una questione di spettacolarità e un climax più alto. Per quanto riguarda la sceneggiatura, non possiamo dire niente, se non criticare soltanto le differenza adoperate nel cambiare molti (ma non vitali) elementi che non corrispondono alla vicenda tratta dall'omonimo romanzo di Crichton. Crichton, ci regala un prologo e un epilogo del tutto assenti nel film. Alcuni personaggi sono stati riadattati alla regia di Spielberg, dando loro caratteristiche diverse ed eliminando anche alcuni di loro. Ed Regis, addetto alle pubbliche relazioni del parco, nel film è del tutto assente e la sua morte viene sostituita da un altro personaggio del tutto differente: Donald Gennaro. Gennaro, nel film è un uomo piccolo e magro, anche con caratteristiche maldestre e impaciate alla vista del T-rex. Il Gennaro del romanzo è invece un uomo distinto, bello, affascinante e riesce ad aiutare gli altri superstiti a salvarsi dall'incidente del parco. Nel romanzo a salvarsi sono Lex, Tim, Grant, Sattler, Muldoon (che nel film rimane ucciso da uno dei raptor), Harding, Gennaro e altri componenti del personale del parco. Nel libro viene descritta anche la totale distruzione dell'isola, bombaradata dall'esercito del governo del Costa Rica, mentre Spielberg la lascia intatta. Il personaggio di Ian Malcolm rimane sull'isola ferito, ma riesce a salvarsi (non si sa come) e lo ritroviamo nel secondo capitolo della trilogia. Ian Malcolm, tra l'altro, cambia totalmente dal primo al secondo film come anche nel romanzo. Nel primo film è simpatico e scherza anche nei momenti di difficoltà. Nel secondo film cambia totalmente carattere, diventando serio e anche odioso in certi momenti della vicenda. Quindi, Jeff Goldblum, ha dovuto cambiare il modo di recitare, anche se il nero della giacca e dei pantaloni rimane. Tanto di cappello, quindi, alla sceneggiatura tratta da questo bellissimo e coinvolgente romanzo che ha anche un seguito, con analogie e molte differenze dal "Mondo Perduto" (1997) sempre di Spielberg. La scelta attoriale è un corpus eccezionale. Alan Grant (Sam Neil), che ritroviamo nel terzo capitolo di Jurassci Park, stavolta non di Spielberg, ma di Joe Johnston. Di questo film, voglio ignorare l'esistenza, data la fallimentare sceneggiatura (ovviamente per mancanza di idee), "forzato" in maniera incredibile, utilizzando un nuovo giocattolo fallimentare: lo "Spinosauro" (del tutto assente nei precedenti film), assecondando così il vecchio T-rex. Insieme a Neil, Laura Dern nei panni della giovanissima dottoressa Sattler, Jeff Goldblum (Malcolm) e Richard Attenborough (John Hammond), vanno a comporre un ottimo cast. Qui, però, devo soffermarmi un attimo, ricordando Attenborough, scomparso la scorsa estate. Richard Attenborough, non è stato solo John Hammond, ma anche attore e regista. Ha vinto inoltre due premi Oscar nel 1983. Il film che lo porta a questo successo è "Gandhi", film di cui non è soltanto regista, ma anche produttore. Un film che dominò la notte degli Oscar conquistando ben otto statuette. Due delle quali vanno ad Attenborough per miglior regia e miglior film. Reso omaggio a questo grande artista, vado verso la conclusione di questo articolo, parlando di ciò che questo film ha saputo introdurre e di cui si è nutrito per la sua realizzazione. Parliamo di effetti speciali. In questa occasione, Spielberg assunse Stan Winston per realizzare gli animatronics e Phil Tippet (inventore della tecnica "Go-motion"). Non scordiamoci che Tippet ha lavorato con George Lucas dal 1977 al 1985 per realizzare la prima trilogia di "Guerre Stellari". Questa tecnologia, che col passare del tempo ha migliorato, con l'intervento della computer grafica, ha permesso oggi di realizzare film dove la recitazione è alquanto limitata. L'effetto creato a computer fu talmente eccezionale che Spielberg, riferendosi all'ossatura del T-rex che camminava sullo schermo del computer (in fase di produzione), disse: "Direi che siamo disoccupati", e Tippet gli rispose: "Non è meglio dire estinti?". Questo scambio ironico di battute fu immortalato nella sceneggiatura. Alla notizia del remake di Jurassic Park, (a così poco tempo di distanza dal prima pellicola) e alla futilità del soggetto, non saprei che effetto potrà far scaturire agli amanti del film. Jurassic World, uscirà nelle sale a giugno 2015. Adesso, sui social network, sono state create pagine e quant'altro a sostegno di questa "iniziativa" che dovrebbe stupirci. A quanto pare dal trailer, per l'arrivo di un nuovo dinosauro (una "mistura" di DNA di diversa specie). Sembra proprio il caso di dirlo: siamo a corto di idee, sceneggiature solidi, per creare un film che lasci il segno nella storia. Jurassic Park, che da molti non è considerato un "filmone", ha la capacità però di rendersi eccezionale, diverso, innovativo (almeno per l'epoca in cui fu distribuito) e "quasi horror". Secondo me con questo remake, Spielberg (che sarà produttore esecutivo), ha "rovinato" (ma ancora non possiamo dire niente, solo supposizioni, spero di ricredermi e smentirmi) la "sacralità" di ciò che aveva reso innovativo. In conclusione, possiamo dire che andiamo verso, e stiamo vivendo in un'epoca in cui regna sovrano il remake, in cui la novità non esiste, senza più l'"artigianalità" di una volta. Adesso molti registi applicano lo slogan: "Guardate cosa riusciamo a realizzare! Venite a vedere quanto siamo bravi!".