HAL 9000 osserva Iron Man all'interno del Marvel Cinematic Universe, di Luca nardi
Marvel Cinematic Universe, HAL 9000 osserva Iron Man
[n.b. parlerò dei supereroi senza alcuna citazione ai fumetti, concentrandomi nel solo ambito cinematografico].
Premessa: i film della Marvel Cinematic Universe sono intrisi di azioni semi- impossibili da parte di supereroi fumettistici pertanto immaginari; dunque non parlerò di sceneggiature originali o di raffinate tecniche di recitazione, bensì di regia, azione e di tutti quegli aspetti che caratterizzano i film dei supereroi.
Agli inizi degli anni 2000 appare sugli schermi di tutto il mondo una rosea e stravagante maschera con atteggiamenti da eterno ragazzino condizionato dal suo stesso istinto rivolto a sedurre la folla, apparendo sullo schermo di spalle per poi girarsi pian piano come per dire: "eccomi ragazzi... sto arrivando!"
Ovviamente sto parlando di Robert DowneyJr, e nessun altro attore sarebbe stato più adatto nell'impersonificare il genio multi miliardario e affascinante (sexy per le donne di tutte le età) Tony Stark alias IronMan.
Perché mi sono concentrato così tanto sulla descrizione del Robert DowneyJr attore? Semplice. La risposta è perché la Marvel Cinematic Universe ha accentrato il pregetto su Iron Man, ed è per questo che ho deciso di inserire sull’articolo di HAL 9000 solo ed esclusivamente la trilogia dell’"uomo di ferro" (uomo di ferro tra virgolette perchè in realtà la corazza di iron man è composta da una lega di oro e titanio come afferma lo stesso Stark).
Per "progetto" intendo il media-franchise della Marvel Studios basato sulla nuova grande saga di supereroi suddivisa in 'fasi' senza l'intromissione di produzioni estranee (avviata nel 2008 con "L'incredibile Hulk").
L'aspetto logoro e verisimile dei costumi o delle armature dei supereroi è una caratteristica costante di tutti i film della Marvel Cinematic Universe che, con questa specialità, vuol rendere più vicino a noi l'eroe fumettistico.
Iron Man
USA, 2008
Quando sei seduto in una sala cinematografica e vedi l’Hammer dell'esercito statunitense venirti incontro a suon di "Back in Black" degli AC/DC… non c’è che dire: il minimo è rimanere stupefatti.
Il film è pari a una forte dose di adrenalina che ti entra nelle vene facendoti assaporare il superbo supereroe Tony Stark alle prese con la propria smania di essere un costruttore di armi famoso in tutto il mondo. Il regista (e attore) Jon Favreau rende le scene energiche anche nei momenti più tenui e rilassanti con incisivi tagli di montaggio e accavallamenti di dialoghi non troppo romanzati che intendono sottolineare la mente brillante e decisiva del protagonista.
Poche le sequenze ironiche e molte quelle d’azione; la costruzione del prototipo di Iron Man all’inizio del film viene presentata brillantemente dal regista facendoci calare nei panni dei terroristi che, osservando il prigioniero Stark nell’intento di battere il martello a ritmo di musica mostrando i muscoli, non capiscono (e quindi “non capiamo”) a cosa veramente stia lavorando… ma non di certo a un missile.
La musica ha un compito fondamentale nel film pari quasi alla regia: chitarra AC/DC, Black Sabbath e tanto Metal rendono il film più ferreo della corazza stessa del supereroe Marvel.
Iron Man 2
USA, 2010
Il film appare sin dall’inizio accattivante con l’ingresso dell’eroe sulle note metalliche di “Shoot to thrill” sempre degli AC/DC. Il regista Jon Favreau propone, dopo il primo film, un nuovo elaboratissimo episodio con una sceneggiatura facile da capire e senza troppi momenti morti.
La regia, che risulta sobria ed energica grazie a sequenze tagliate velocemente, sottolinea i momenti più salienti del racconto principale rinunciando ai repentini e inutili spostamenti di vicenda in vicenda che, aimè, caratterizzeranno il terzo episodio.
Ovviamente, come in quasi tutti i film statunitensi, la Russia viene decifrata come un luogo completamente morto, macchinoso e bloccato sotto metri di neve sporca come i vestiti dell'antagonista Ivan Vanko (ruolo semplice e piatto ma interpretato da un apprezzabile Mickey Rourke, anche se il doppiaggio in italiano risulta, al nostro 'udito tricolore', lievemente ridicolo in alcuni momenti).
Concludo dicendo che Iron Man 2 è un film apprezzabile, tuttavia non è da paragonare all’Iron Man del 2008 per quanto riguarda la lunghezza di alcune scene che, nel secondo film della saga, appaiono troppo prolungate.
Iron Man 3
USA, 2013
Il "timone registico" e la sceneggiatura del terzo capitolo della saga di Iron Man viene affidato a Shane Black, sceneggiatore di Arma Letale e Arma Letale 2 (rispettivamente del 1987 e del 1989). Mi sono precisato sulle sceneggiature di maggior successo del nuovo regista e sceneggiatore di Iron Man 3, ovvero le Arma Letale, perchè alla visione di Iron Man 3 sembra di assistere alle avventure di Murtaugh e Riggs: un pregio? Niente affatto!
Nonostante essendo un gran sostenitore di Arma Letale, Iron Man non può calibrarsi nelle bizzarrie dei due agenti di polizia creati su uno sfondo di azione ironica! Iron Man è un supereroe dei fumetti, e come tale le ironie devono limitarsi ai momenti calmi e privi di azione, ma non di certo durante un assedio o un attacco al cattivo antagonista. Soprattutto durante la battaglia finale Tony Stark si destreggia in simpatiche azioni che sembrano quasi celebrare una gigantesca citazione alle scene di pericolo in Arma Letale (guarda caso Tony Stark conduce la battaglia con il tenente dei Marine Rhodey Rhodes, un afro americano proprio come l'agente Murtaugh; come se Black avesse voluto approfittare della situazione per ricreare una sorta "Arma Letale Marvelliana")
Tuttavia l'inizio del film si apre in grande stile con i suoni spaziali di "I'm Blue" degli Eiffel 65" (piccola gratitudine per l'Italia) subito dopo il piccolo monologo di Stark diretto a noi spettatori mentre vediamo esplodere, al rallentatore, diverse armature di Iron Man: che dire, almeno l'inizio è suggestivo!
Il resto del film mantiene la solita sobrietà senza forzature dei primi due, anche se talvolta si dilunga troppo su momenti superflui e fin troppo ironici che permettono allo spettatore di confondersi facilmene.
Bè... se proprio ci sarà un Iron Man 4, spero che Shane Black non riceva la proposta.