Staying Alive
Staying Alive è il manifesto degli anni ottanta. Una pellicola carica di colori, di suoni e di quell’energia che l’uomo del duemila ha completamente perso.
Il film si sviluppa sulla vita di Tony Manero: ragazzotto un po’ indisciplinato della Febbre del Sabato sera (1977). Ormai cresciuto e imbellito, resta comunque una macchietta senza malizia, molto ingenuo e, alle volte, con dei comportamenti simili a quelli dei bambini. Cerca l’amore, ma si accorge che non è facile trovarlo, vuole affermarsi nella danza, ma si accorge che ci vuole pazienza e duro lavoro. Un carattere sviluppato molto bene nella pellicola, come i caratteri delle due ragazze con cui Tony condivide la propria esistenza da ballerino professionista.
Potremmo definire Tony un personaggio con un enorme talento, ma alienato dal contesto del mondo malizioso e velenoso della danza professionistica e della vita notturna di Manhattan; in pratica è rimasto lo stesso di prima … che dire, a Sylvester Stallone piacciono i tipi fuori dal sistema, quei tipi che, a causa dei loro difetti, non riescono mai ad entrare nella ruota della vita sempre in movimento; di certo, un tema non creato da Stallone, ma che lui adopera in modo caparbio (è sottinteso che stia parlando di Rocky Balboa).
Staying Alive, credo ormai sia palese, è scritto e diretto dallo Stallone Italiano. Lui stesso seguì John Travolta negli allenamenti: e da questo dettaglio immaginiamo quanto c**o si sia fatto John sotto la supervisione del maciste hollywoodiano. Impegno e fatica ripagata poi da un buon successo per un film notevole, che mostra a 360° il corpo e i movimenti di un Travolta elegantissimo nel ballo e capace di rendersi galante e sensuale anche solo muovendo le braccia (Pulp fiction, 1994 e Svalvolati on the road, 2007).
In un film in cui Stallone mostra, oltre che se stesso in un piccolo cameo, anche una regia degna della sua personalità; una regia fulminante e molto aggressiva, con delle inquadrature un po’ rozze ma potenti, e un montaggio incalzante che non conosce rallentamenti. Di fatto, le scene di quiete e amore sono sviluppate molto velocemente, come a voler dire <
Il tutto, ovviamente, potenziato da delle musiche fantastiche che hanno visto due nomination: una al Golden Globe come Miglior canzone originale (Far from over) e una ai Grammy Awards come Miglior album per film o televisione.